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Realtà virtuale e aumentata come supporto terapeutico per persone con condizioni di autismo, premiato progetto UnivAQ

Ateneo e comunitàPremi e riconoscimentiRealtà virtuale e aumentata come supporto terapeutico per persone con condizioni di autismo, premiato progetto UnivAQ

Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), lo scorso 2 agosto, ha comunicato gli esiti della valutazione tecnica e la graduatoria della seconda fase dell’appalto precommerciale bandito dallo stesso ministero e gestito da Agenzia per l’Italia digitale (AGID)-Smarter Italy su programmi di ricerca e sviluppo per “Applicazioni innovative di realtà virtuale e aumentata per persone con una condizione dello spettro autistico (ASC)” che nel complesso aggiudicava circa due milioni di euro. Il finanziamento si colloca nel quadro dei programmi europei PON, e vedrà la realizzazione prototipale in un territorio costituito dall’area vasta Sud Salento, per essere poi reso esportabile sull’intero territorio nazionale.

Tra i numerosi raggruppamenti partecipanti alla gara, un consorzio costituito da Università dell’Aquila e un pool di imprese guidato dall’azienda Links SpA di Lecce, con E-Result Srl di Cesena e Rina SpA, che si è posizionato ai vertici della valutazione tecnica superando l’accesso alla seconda fase dell’appalto.

Il team di ricerca di UnivAQ è costituito dai professori Monica Mazza (DISCAB, coordinatrice scientifica del programma), Marco Valenti (DISCAB, direttore del Centro di Riferimento Regionale per l’Autismo e referente epidemiologico-clinico) e Laura Tarantino (DISIM, referente per gli sviluppi informatici) con i rispettivi collaboratori.

Il progetto proposto da UnivAQ e dalle imprese consortili mira a fornire strumenti e strategie in grado di rendere più efficace e efficiente il processo di presa in carico, gestione, organizzazione ed erogazione degli interventi abilitativi/riabilitativi al fine di migliorare la qualità di vita della persona ASC e di tutto il contesto sociale che la circonda. Inoltre, mira ad una strutturazione sperimentale che favorisca l’inserimento della persona all’interno di una rete in grado di condividere informazioni fondamentali tra gli stakeholder che, a diversi livelli, fanno parte del suo contesto socio-istituzionale.

Tra i principali punti di forza che hanno determinato il successo della proposta, una progettazione delle tecnologie basata su una prospettiva bio-psico-sociale e sul modello Matching Person and Technology, che tiene conto delle caratteristiche della tecnologia, dell’ambiente e dell’utente. Il progetto tiene conto sia dei 3 livelli di gravità dell’autismo, che di un range di età che va dai 6 anni fino all’età adulta; inoltre, i servizi e le funzioni della proposta progettuale tengono conto anche di tutte le figure che utilizzeranno direttamente il sistema ipotizzando anche per questi utenti, potenziali situazioni, caratteristiche, comportamenti, necessità e difficoltà.

La soluzione integra tecnologie di interazione uomo-macchina attraverso VR/AR, sia nella strutturazione dell’intervento che nel supporto in contesti di vita quotidiana. Nello specifico, l’inclusione di questi elementi garantiranno: (1) un maggiore coinvolgimento, partecipazione e motivazione della persona ASC nell’ apprendimento di competenze sociali, comunicative e adattive; (2) la personalizzazione delle fasi, attività e strumenti dell’intervento, in relazione all’età e al livello di gravità; (3) l’inclusione e replicabilità nelle pratiche riabilitative di oggetti e/o contesti di difficile reperibilità/uso in ambiente reale e quindi la “sperimentazione preventiva” in un ambiente controllato; (4) uno strumento di comunicazione e mediazione tra la persona ASC e il “mondo esterno” e tra la persona e il sistema, grazie all’inclusione di un personaggio avatar personalizzabile e configurato dinamicamente in base alle caratteristiche, preferenze, interessi ed età della persona. Le tecnologie aranno implementabili su device di facile reperibilità e diffusione d’uso, adattandosi a metodologie e strumenti già in uso nel quotidiano.

L’approvazione di questo progetto conferma il ruolo primario di UnivAQ nel quadro nazionale della ricerca sull’autismo, in considerazione del recente riconoscimento al Laboratorio autismo del DISCAB, come centro coordinatore (PI prof.ssa Mazza) e in stretta collaborazione con le strutture ciniche del CRR Abruzzese, di un cospicuo finanziamento in ambito PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale).

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