Anna M. Thornton, L’Aquila.
Così si legge sul sito dell’Accademia della Crusca. Per una studiosa di linguistica, deve essere una soddisfazione particolare leggere il proprio nome nella lista degli Accademici Ordinari della prestigiosa istituzione che rappresenta il punto di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana dal 1582.
Il Collegio degli Accademici della Crusca, riunito in seduta straordinaria il 30 ottobre, ha nominato la prof.ssa Thornton, docente di Glottologia e linguistica all’Università degli Studi dell’Aquila, Accademica ordinaria. “Una nomina del tutto inattesa – spiega la prof. Thornton – perché la prassi degli Accademici vuole che si sottoponga al voto la candidatura senza dirlo alla persona interessata. Sono state sempre inaspettate, prima la nomina ad Accademica Corrispondente nel 2023, ora quella ad Accademica ordinaria, tanto più che non pensavo arrivasse così presto e mi aspettavo di rimanere Corrispondente qualche anno in più”.
La prof. Thornton da diversi anni collabora al servizio “Consulenza linguistica” dell’Accademia della Crusca e alla rivista “La Crusca per voi” dove studiose e studiosi competenti sull’argomento offrono risposte ai quesiti sulla lingua italiana posti da persone non addette ai lavori. In questi contesti è stata autrice di risposte legate, in larga parte, agli usi dei femminili di professione e a temi connessi alla questione del genere nella lingua. “Immagino che, anche per il futuro, una buona parte del mio contributo sarà continuare a rispondere a domande connesse al tema del genere e che sono piuttosto frequenti, ma cosa succederà in futuro dipenderà anche dalle scelte dell’ufficio di presidenza” commenta Thornton.
Con le ultime otto nomine, il corpo dell’Accademia della Crusca risulta composto da 101 Accademici: 47 Accademici ordinari, 19 Accademici corrispondenti italiani e 34 esteri, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Accademico ad honorem. “L’Accademia della Crusca si rinnova e accoglie nuove forze – ha commentato il presidente dell’Accademia Paolo D’Achille -, guardando ai tradizionali ambiti di studio che le sono propri, ma anche a nuovi orizzonti di ricerca e di promozione della nostra lingua, grazie al rafforzarsi dei rapporti con gli studi di linguistica italiana all’estero”.