Uccidere per divertimento è palesemente sbagliato dal punto di vista morale. Ma cosa rende davvero sbagliato un simile gesto? Le caratteristiche fisiche dell’azione? Le conseguenze sulle persone coinvolte? Forse ci sono principi morali generali che lo spiegano? Oppure il fatto che sia sbagliato è un dato fondamentale della realtà, che non richiede (e non ammette) ulteriori spiegazioni?
Domande di questo tipo emergono non solo in ambito morale, ma anche nella vita quotidiana e nelle scienze. Ciascuno di noi ricopre diversi ruoli – notaia, genitore, cittadina – ma che cosa fa sì, ad esempio, che qualcuno sia davvero una notaia? Le azioni che compie? L’iscrizione all’ordine? La sua formazione? Oppure è l’intreccio di tutti questi elementi a fondare quel ruolo? In questo caso, stiamo parlando di ruoli sociali, ma le scienze naturali sollevano domande analoghe. Si afferma spesso che i fatti biologici sono spiegati da fatti chimici, e questi a loro volta da fatti fisici. Che cosa rende, ad esempio, una pianta viva? Il fatto che una pianta è viva può essere spiegato dal fatto che all’interno dei suoi tessuti sono in corso reazioni chimiche complesse. Ma queste reazioni chimiche, a loro volta, dipendono da interazioni tra atomi e particelle, che obbediscono alle leggi della fisica. In questo senso, i fatti fisici sono più fondamentali di quelli chimici, che a loro volta sono più fondamentali di quelli biologici: come le fondamenta di un edificio che sorreggono i piani superiori, i fatti più fondamentali, se esistono, costituiscono la base su cui si regge l’intera struttura della realtà.
In tutti questi ambiti – morali, sociali, scientifici – facciamo uso di concetti come fondamentalità, dipendenza e spiegazione. Da sempre al centro della riflessione filosofica, oggi questi concetti vengono analizzati in modo sistematico anche attraverso la relazione di grounding, o fondazione. In particolare, negli ultimi trent’anni il grounding è diventato centrale nel tentativo di studiare questi problemi in modo unitario, neutrale rispetto alle diverse applicazioni e formalmente rigoroso.
Il convegno “Fundamental Things”, che si terrà il 20 giugno 2025 nell’Aula 2B del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila, dalle 9.30 alle 19.30, mira a fare il punto su questi problemi. L’evento prende spunto dal volume Fundamental Things. Theory and Applications of Grounding (Oxford University Press, 2023), in cui Louis deRosset, uno dei massimi esperti internazionali sull’argomento, propone una teoria che attribuisce al grounding il ruolo prevalente di distinguere diversi livelli della realtà, come appunto quelli dei fatti fisici, chimici e biologici. Il convegno è organizzato da un progetto di ricerca sul grounding e sulle sue applicazioni, dal titolo “The Varieties of Grounding”, che dal 2023 coinvolge diversi docenti del Dipartimento di Scienze Umane.
Il convegno vedrà la partecipazione di importanti studiosi e studiose nel campo della metafisica contemporanea, che discuteranno aspetti centrali del grounding, della fondamentalità e della struttura multilivello della realtà. In chiusura, sarà possibile rivolgere a Louis deRosset domande libere sul suo libro.
Il programma dettagliato del convegno sarà consultabile alla pagina https://sites.google.com/fisppa.it/prinonground/events/fundamental-things.
Per maggiori informazioni, contattare giorgio.lando@univaq.it o giorgio.mazzullo@univaq.it.
Giorgio Mazzullo, assegnista di ricerca, Dipartimento di Scienze umane