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Progetto Erasmus+ 2024/2025. Opportunità di un’esperienza che allarga gli orizzonti

Ateneo e comunitàProgetto Erasmus+ 2024/2025. Opportunità di un’esperienza che allarga gli orizzonti

C’è tempo fino al 4 marzo per rispondere al bando Erasmus+ per la mobilità europea ai fini di studio per l’anno accademico 2024/2025. Sul bando e negli allegati sono indicati i requisiti di partecipazione, le sedi disponibili, i contributi finanziari previsti e la modalità di presentazione della domanda.

Rispondere subito affermativamente non è così scontato. L’esperienza è promettente, ma richiede un pizzico di coraggio.

Il programma Erasmus, acronimo di EuRopean community Action Scheme for the Mobility of University Students, è un piano di mobilità studentesca dell’Unione europea nato il 15 giugno 1987. Porta il nome di Erasmo da Rotterdam, umanista olandese, che a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento viaggiò in tutta Europa per comprenderne le differenti culture.

Il programma offre l’opportunità agli studenti di effettuare un soggiorno di studi all’estero in un Ateneo con il quale la propria università di partenza abbia stipulato un accordo specifico e consente di frequentare corsi di studio, anche combinati con un periodo di tirocinio, ottenendo al rientro il riconoscimento degli esami sostenuti, o di preparare la tesi di laurea, sempre usufruendo delle strutture universitarie partner. 

Le opportunità da cogliere
Negli ultimi due anni, circa trecento persone iscritte all’Università degli Studi dell’Aquila hanno scelto di partire per l’Erasmus.  Una opportunità forse ancora sottovalutata da molti. In realtà, come spiega la prof.ssa Barbara Vogt, tutor degli studenti incoming per il Dipartimento di Scienze umane, i vantaggi per gli studenti sono molteplici: “da una parte sono di tipo pratico e consentono di iscriversi alla sede estera in modo semplice e senza pagare altre tasse, di usufruire delle biblioteche e dei laboratori delle altre Università e di ottenere il riconoscimento degli esami superati all’estero. Inoltre viene erogata una borsa destinata a compensare, almeno in parte, i costi supplementari nel Paese ospitante. Più rilevanti, però – spiega Vogt –, sono i vantaggi a livello personale. In genere, i partecipanti al programma tornano entusiasti dall’estero. Si crea una sorta di community Erasmus, un mondo ricco di eventi, di esperienze e amici nuovi e spesso le persone continuano a impegnarsi nell’accoglienza degli studenti stranieri per continuare a vivere un’atmosfera internazionale”.

Il valore dell’Erasmus prosegue oltre gli studi. “L’Erasmus è un’esperienza molto formativa – continua Vogt – spendibile nel mondo del lavoro perché permette di acquisire soft skills, capacità non prettamente tecniche, ma relazionali e comportamentali, per esempio la capacità di adattarsi ad ambienti nuovi e di orientarsi in contesti interculturali. Queste sono competenze che contano molto nel mondo del lavoro attuale. I mesi trascorsi all’estero rimarranno anche come arricchimento della cultura personale. Spesso si formano amicizie durature con persone provenienti da tutto il mondo, cosa che aiuta a superare differenze culturali e ad aumentare il senso di appartenenza ai valori dell’Europa unita nella diversità”.

Una leggerezza nuova

Diletta Riccio è una studentessa di Medicina che ha fatto l’esperienza Erasmus al suo quarto anno di studi. Direzione Reus, provincia di Tarragona, Catalogna, Spagna. Diletta è andata per imparare una nuova lingua con il timore che il suo livello di partenza non fosse sufficiente. Così ha deciso di frequentare un corso del Centro Linguistico di Ateneo, e poi, una volta sul posto, di andare a vivere con studenti spagnoli, acquisendo una comprensione molto più approfondita della cultura del Paese ospitante. Gli ostacoli burocratici li ha invece affrontati grazie al supporto dell’Ufficio Relazioni Internazionali di Ateneo e all’Associazione Aquilasmus. “Sono tornata con una leggerezza nuova – racconta Diletta. L’Erasmus lo capisci solo se lo fai e vivi su di te la capacità che ha di farti capire quanto sei forte e come si possano affrontare i problemi da un nuovo punto di vista. L’Erasmus ti apre la mente e ti stravolge la vita”.

Nella foto: Diletta Riccio

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