Una recente pubblicazione sul divario di genere nelle posizioni di leadership in ambito odontoiatrico, frutto della collaborazione tra le ricercatrici dell’Università degli Studi dell’Aquila, dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” e dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, è stata pubblicata sulla rivista a impatto internazionale Healthcare e premiata da parte dell’associazione per l’empowerment femminile “ZONTA”.
La questione del divario di genere in odontoiatria e nella leadership nel settore dentale ha posto nuove sfide ai rappresentanti istituzionali e alle associazioni di categoria della professione odontoiatrica. In effetti, la disuguaglianza tra i sessi nel personale sanitario rappresenta un limite alla progressione delle professioni, impedendo alle persone con talento di accedere a posizioni elevate nel mondo accademico per l’appartenenza a un determinato genere e non fornendo modelli di esempio adeguati a ispirare le generazioni future.
La popolazione italiana che praticava l’odontoiatria nel 2021 era composta per il 74% da maschi e per il 26% da femmine. Lo scopo di questo studio è quello di analizzare il livello del divario di genere nel settore odontoiatrico in Italia concentrandosi sulla distribuzione di genere nelle posizioni di leadership delle commissioni albo odontoiatri (2018-2022), nei dipartimenti provinciali regionali e nazionali delle associazioni di categoria (è stata presa in considerazione l’associazione nazionale dentisti italiani nel triennio 2018-2021) e nei relatori invitati a convegni odontoiatrici accreditati AGENAS per il programma di Educazione Continua in Medicina (periodo 2019-2022).
L’analisi dei dati riguardanti la composizione delle commissioni albo odontoiatri, dei consigli delle associazioni sindacali di categoria e dei relatori presenti negli eventi ECM ha evidenziato una differenza statisticamente significativa nella distribuzione dei ruoli tra i due generi a livello regionale e locale, con un p-value <0,05, e una rappresentanza significativamente bassa delle donne che praticano l’odontoiatria (p <0,05). La significatività statistica dei dati, ci mostra che sì, c’è un problema di divario di genere e di rappresentanza nelle posizioni di leadership sia nei board istituzionali, sia nell’associazione di categoria, sia in negli eventi ECM, non fornendo adeguati modelli da imitare o che siano di ispirazione alle giovani generazioni.
Nonostante i dati, la sfida a livello istituzionale e politico è stata accettata: il PNRR ha destinato una quota economica che aiuti l’imprenditoria femminile dei servizi, ivi compresa l’apertura di studi professionali e l’obbligo della certificazione di equità di genere per le aziende. La fondazione ENPAM ha introdotto l’erogazione del bonus bebè per aiutare a conciliare gli impegni genitoriali e la libera professione e inoltre è stata introdotta una commissione parlamentare sull’equità di genere.
Anche se il divario di genere continua a essere presente, queste iniziative sono indice di una volontà di rompere sempre più tetti di cristallo, anche in odontoiatria.
Nella foto: Premiazione “Donna Verso il Futuro” delle Autrici da Parte dello ZONTA CLUB ROMA 1
Bianchi Serena, Professoressa del Dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente
Sara Bernardi, Ricercatrice del Dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente