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Diamo voce al disturbo primario del linguaggio

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In occasione della Giornata Internazionale per la consapevolezza sul Disturbo Primario del Linguaggio (DPL) che si celebra in tutto il mondo il 18 ottobre 2024, il Laboratorio dei Processi Socio-Cognitivi nell’Arco di Vita del Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche (DISCAB) coordinato dalla prof.ssa Simonetta D’Amico, accende i riflettori su questo disturbo che rappresenta uno dei più frequenti disturbi del neurosviluppo, che colpisce circa 7% della popolazione in età prescolare  (Bishop et al., 2017; D’Amico et al., 2021; Calder et al., 2022; Nudel et al., 2023; Kralievic, 2023) e che può comportare  importanti ricadute negative sul futuro benessere psico-fisico anche in età adulta.  Il gruppo supporta l’appello rivolto alle istituzioni, ai clinici, ai familiari ad unirsi in una azione condivisa di sensibilizzazione e conoscenza sulle necessità e gli ancora troppi bisogni non risolti di questo disturbo.

Il linguaggio è un processo complesso emergente dall’interazione tra fattori biologici, cognitivi e ambientali che in condizioni ottimali avviene nei primi anni di vita con apparente facilità e naturalezza nella maggioranza dei bambini e delle bambine, mediante l’esposizione alla lingua dell’ambiente sociale in cui si cresce. Un armonioso sviluppo della capacità di comunicare con l’uso del linguaggio, utilizzando i diversi aspetti formali della lingua, costituisce un traguardo fondamentale nello sviluppo del bambino.  

Tuttavia, non tutti i bambini seguono necessariamente le stesse tappe di apprendimento della lingua: alcuni possono presentare un ritardo, altri non solo uno sviluppo ritardato ma anche atipico. Parliamo di parlatori tardivi definendo bambini che dopo un iniziale ritardo recuperano lo svantaggio, mentre facciamo riferimento all’etichetta diagnostica DPL per quei bambini, che pur mostrando uno sviluppo cognitivo nella norma, in assenza di altre cause neurologiche o sociali, mantengono un  ritardo o delle atipie del linguaggio dopo i 4 anni.

Disturbo Primario del Linguaggio-DPL
Il DPL è un termine relativamente nuovo per una condizione che è nota da lungo tempo. Varie etichette sono state adottate nel corso del tempo per riferirsi a questa condizione clinica: Disfasia Evolutiva, Disturbi Specifici del Linguaggio, Disturbo del Linguaggio. Dal 2019 coloro che operano nell’ambito clinico e della ricerca hanno a disposizione una nuova denominazione, DPL, emersa dalla discussione nella Consensus Conference, dove si è cercato di individuare una definizione che meglio descrivesse la caratteristica principale  ovvero il linguaggio come disturbo primario, non secondario ad altra condizione.

Il DPL si manifesta con quadri clinici variegati, che vanno dalla presenza di difficoltà espressiva come, ad esempio, un disturbo articolatorio, che può impedire di articolare i suoni delle parole in modo corretto, ai casi più difficili da trattare, dove la compromissione riguarda la sfera della comprensione linguistica.  

Anche nei casi meno gravi, dove si può assistere a un recupero spontaneo della capacità linguistica, la letteratura sottolinea  le conseguenze a lungo termine che possono interessare  l’area degli apprendimenti così come la sfera emotiva e comportamentale.

È stato dimostrato, ad esempio, che il DPL si associa a un elevato rischio di sviluppare difficoltà di apprendimento scolastico, probabilità stimata 5 volte più elevata rispetto alla popolazione generale (Chilosi, 2009; Tomblin,2000).

Bambini e ragazzi che presentano DPL possono diventare facile bersaglio di atti di sopraffazione e bullismo e/o di esclusione sociale: un linguaggio poco intellegibile e una conversazione scarsamente fluida e difficoltosa espongono spesso i bambini e gli adolescenti, con tale difficoltà, a una interazione problematica con i coetanei.  Essere oggetto di derisione e di rifiuto da parte dei pari, può generare conseguenze sugli stati umorali ed emotivi oltre che comportamentali. È stata, infatti, dimostrata una probabilità 6 volte superiore di manifestare ansia e 3 volte maggiore per depressione ma anche aumento di aggressività e maggiori livelli di rabbia.

Vi sono, inoltre, evidenze che queste problematiche persistano in età adulta e nell’intero ciclo di vita della persona con effetti anche sulle opportunità e sul percorso in ambito lavorativo (Tomblin, 2008; Law, 2009).

Siamo davanti ad una condizione clinica complessa che richiede un approccio mirato e tempestivo. Operatrici e operatori del settore riportano che la prassi clinica nell’individuazione e nella presa in carico della persona è caratterizzata da ritardi, incertezze e una notevole eterogeneità di orientamenti, dovuti alla mancanza di un protocollo univoco sul territorio nazionale. Ciò rende ancora più evidente l’urgenza di disporre nel territorio nazionale di chiare indicazioni diagnostiche e terapeutiche che possano dare vita a un processo articolato e longitudinale che deve tenere conto dei bisogni di salute espressi nei vari momenti dello sviluppo.

Riassumendo, parliamo di una problematica rilevante, sia per la frequenza con cui si manifesta in età evolutiva, sia per l’impatto negativo a breve e lungo termine.

Questo ci impone di identificare precocemente i bambini a rischio al fine di garantire loro una vita di qualità, ridurre i costi dell’intervento sociosanitario, programmare e attuare politiche pubbliche adeguate a promuovere interventi precoci e avere maggiori possibilità di successo. È, infatti, opportuno favorire l’utilizzo di strategie facilitanti non solo durante i primi anni della scuola, ma anche nel corso degli studi successivi e dell’università, e creare ambienti adeguati anche nei luoghi di lavoro, condividendo strategie efficaci, utili a un pieno inserimento lavorativo.

Nel qr-code che segue è disponibile l’opuscolo informativo di natura divulgativa preparato dalle Federazione Logopedisti Italiani e dall’Associazione scientifica CLASTA, presentato in occasione della giornata  della consapevolezza  del DPL durante il convegno  DIAMO VOCE AL DISTURBO DI LINGUAGGIO organizzato a Roma, nella “Sala Sassoli” di Palazzo Valentini:


Nel pomeriggio è organizzato un webinar divulgativo rivolto a genitori, insegnanti ed educatori dal titolo “Le origini del linguaggio”:

Le curatrici dell’articolo, la professoressa Simonetta D’Amico e la ricercatrice Maria Chiara Pino dell’Università degli Studi dell’Aquila, DISCAB.

Simonetta D’Amico
docente Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche | + posts
Maria Chiara Pino
ricercatrice Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche | + posts

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