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La prof.ssa Ciranna a Spoleto per le celebrazioni di Montiroli, l’architetto degli interni di Alnwick ‘il castello di Harry Potter’

Ateneo e comunitàLa prof.ssa Ciranna a Spoleto per le celebrazioni di Montiroli, l’architetto degli interni di Alnwick ‘il castello di Harry Potter’

Organizzato, su proposta della professoressa Simonetta Ciranna, docente di Storia dell’Architettura presso l’Università degli Studi dell’Aquila, dal Comune di Spoleto, dalla Direzione Generale Archivi del MIC, dall’Accademia nazionale di San Luca e dall’Università degli Studi di Perugia, venerdì 15 novembre a Spoleto presso il Teatro Caio Melisso-Spazio Carla Fendi, si è tenuto il Convegno dal titolo “L’Architetto Giovanni Montiroli (1817-1888) tra Spoleto, Roma, Alnwick. Protagonisti, testimoni e testimonianze di un secolo di professione”. Il Convegno è stata l’occasione per discutere ed approfondire le tappe salienti della vicenda artistica e intellettuale di Giovanni Montiroli e restituire il profilo di un sublime disegnatore di architettura antica e di un prezioso progettista di respiro internazionale.

Giovanissimo allievo e poi collaboratore del grande architetto Luigi Canina, Montiroli, con i suoi disegni, fornì un contributo iconografico di enorme importanza a molta parte della ricerca e della pubblicistica di Canina e non solo. Il 1856 delinea un passaggio nodale che segna un salto di ruolo: da fedele e insostituibile collaboratore di Canina a unico responsabile, progettista e direttore dei lavori, degli interni del Castello di Alnwick, ai confini della Scozia. Un’impresa avviata con Canina nei primi anni Cinquanta che porterà il ‘ribelle’ architetto del Genio militare della Repubblica Romana dalle Mura dell’Urbe (durante i bombardamenti francesi), al Castello dei duchi di Northumberland, durante il cui ‘restauro’, affidato dal duca Algernon Percy IV al noto architetto Antony Salvin, l’architetto spoletino assurgerà a protagonista assoluto degli interni per oltre un decennio. Nonostante i lunghi soggiorni in Inghilterra Montiroli continuò a risiedere a Roma e a trascorrere parte delle calde estati tra Perugia e Spoleto. Alla conclusione del cantiere inglese egli assunse via via ruoli distintivi nella Roma non più papalina partecipando, anche, ai concorsi nazionali – come quello per il monumento da erigersi alla memoria del gran re Vittorio Emanuele II nell’area avanti la chiesa della Madonna degli Angeli e a Commissioni di notevole importanza nell’ambito amministrativo e tecnico.

Il suo legame con Spoleto determinò il suo intervento al Teatro Vecchio, poi Caio Melisso, nonché la donazione di libri e disegni al Comune di Spoleto e all’Accademia Nazionale di San Luca. Testimonianze fondamentali dei suoi rapporti internazionali, della sua vasta cultura e passione per l’architettura di cui sono prova i testi antichi da lui collezionati. La qualità nell’elaborazione dei disegni è poi attestata dai grafici relativi alla basilica di San Salvatore e al teatro Caio Melisso conservati sia all’Archivio di Stato di Spoleto sia alla Biblioteca spoletina, così come le splendide tavole dedicate agli interni di Alnwick conservate presso l’Archivio dell’Accademia di San Luca di cui fu nominato accademico nel 1869 e per la quale dispose un lascito testamentario per l’istituzione di un concorso di architettura a lui intitolato. Il riconoscimento nell’ambito dell’Accademia si affianca alle numerose affiliazioni e attestati di stima a lui conferiti da importanti Accademie e Istituzioni nazionali e internazionali.

Guarda il servizio del TGR Umbria con l’intervista alla prof.ssa Simonetta Ciranna

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