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venerdì, Settembre 26, 2025

Modelli urbani e supporto sociale: studio interdisciplinare UnivAQ pubblicato da rivista internazionale Agathòn

RicercaPubblicazioniModelli urbani e supporto sociale: studio interdisciplinare UnivAQ pubblicato da rivista internazionale Agathòn

La costruzione dello spazio urbano influisce sul benessere individuale e sulla percezione del supporto sociale. Avere spazi pubblici accessibili e fruibili in benessere e sicurezza, e servizi pubblici primari (scolastici, socio-sanitari, culturali) di prossimità, fa sì che un luogo sia veramente tale secondo la definizione che ne diede l’antropologo Marc Augé, ossia uno spazio relazionale, storico e identitario.   

Sono le tesi al centro di un articolo firmato da un team di professori e ricercatori dell’Università dell’Aquila, L’impatto dei modelli urbani sul supporto sociale. Tra giustizia spaziale e sviluppo sostenibile, pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale di architettura Agathòn.

Si tratta di un paper che presenta i risultati di una ricerca sul campo condotta su quattro piccoli comuni delle aree interne della provincia dell’Aquila: Acciano, Barisciano, Calascio e Pizzoli.

Un lavoro interdisciplinare, condotto da un team di ricercatori afferenti alla cattedra di Psicologia dinamica del MESVA coordinati dal Prof. Enrico Perilli – Matteo Perazzini, Danilo Bontempo, Marco Giancola e Martina Bucci – e da due ingegnere ricercatrici del DICEAA, Lorena Fiorini e Lucia Saganeiti, specializzate in studi urbanistici.


“La dispersione insediativa” spiega il prof. Perilli “favorisce la percezione di assenza di supporto sociale. La mera presenza di abitanti, di per sé, non è sufficiente. Se questi non sono in rete tra loro, se non ci sono momenti di confronto, che passano attraverso la fruizione di servizi e spazi pubblici, il supporto sociale è assente, non viene sentito. Non basta la presenza fisica, questa va intrecciata all’interno di una rete sociale e relazionale, che è quella che dà identità e garantisce la sopravvivenza di un luogo”.

“I modelli urbani” aggiunde Lorena Fiorini “sono caratterizzati da una serie di disfunzioni, di tipo ambientale, energetico ma anche sociale, come ad esempio isolamento sociale e marginalizzazione. Come studiose di urbanistica, quello che abbiamo fatto è stato correlare una serie di analisi di tipo territoriale legate alle caratteristiche morfologiche dell’abitato con i risultati ottenuti dal gruppo di ricerca di psicologia dinamica del prof. Perilli rispetto alla percezione del supporto sociale. Normalmente negli studi urbani ci affidiamo a modelli statici che ci permettono di disegnare degli scenari partendo da una caratterizzazione spaziale. In questo caso abbiamo relazionato le analisi spaziali alle risultanti della percezione di supporto sociale, perché riteniamo che in un epoca in cui i fenomeni di marginalizzazione stanno aumentando e in cui anche nei contesti iperurbanizzati quello che manca sono le relazioni sociali, per andare verso gli obiettivi della sostenibilità, che sono legati anche ad aspetti di qualità della vita, non possiamo prescindere da una comprensione di tipo scientifico di questi fenomeni. Gli spazi pubblici, se vissuti in una condizione di benessere e sicurezza, fanno sì che le relazioni sociali crescano”.

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