In una serata che ha unito sport, scienza e spirito universitario, l’Università degli Studi dell’Aquila ha conquistato, per la terza volta su quattro edizioni, il trofeo del triangolare di calcio “La sfida dei cervelli”, superando il Gran Sasso Science Institute (GSSI) e i Laboratori del Gran Sasso in una competizione che ha celebrato l’intelligenza anche sul rettangolo verde.
La prima sfida ha visto UnivAQ imporsi con un netto 3-1 sul GSSI, in una partita da 50 minuti giocata con intensità e spirito agonistico. A sbloccare il match ci ha pensato Lino Mattucci con un destro preciso che ha fatto esplodere la tribuna. A seguire, Vincenzo Stornelli ha raddoppiato con una giocata da vero regista offensivo, mentre Andrea Pullara ha chiuso i conti con un gol di rapina sotto porta. Il GSSI ha accorciato le distanze nel finale, ma la superiorità tecnica e tattica della squadra UnivAQ è stata evidente.
La finale contro i Laboratori del Gran Sasso (vittoriosi contro il GSSI 5 a 0) è stata una battaglia di nervi e determinazione. Dopo un pareggio combattuto nei tempi regolamentari, la sfida si è decisa ai calci di rigore. A scrivere la parola “vittoria” è stato Francesco Pezzopane, che con freddezza glaciale ha trasformato il penalty decisivo, regalando il 5-4 finale e facendo esplodere la festa UnivAQ sotto le luci dello stadio Gran Sasso dell’Aquila.
A guidare la squadra verso il trionfo è stato Mirko Piersanti, professore di Fisica Spaziale e stratega impeccabile in panchina. La sua direzione ha saputo fondere rigore scientifico e passione sportiva, trasformando un gruppo di ricercatori e studenti in una vera squadra vincente.
La foto di gruppo con il trofeo al centro, sorrisi sinceri e maglie sudate, racconta più di mille parole: è il simbolo di una comunità accademica che sa eccellere anche fuori dai laboratori. “La sfida dei cervelli” non è solo un torneo, ma un manifesto di collaborazione, amicizia e sana competizione tra le eccellenze scientifiche del territorio.
In un’epoca in cui l’interdisciplinarità è la chiave del progresso, UnivAQ dimostra che il talento non ha confini: può brillare nei modelli matematici come nei dribbling, nei paper scientifici come nei passaggi filtranti. E quando la mente incontra il cuore, il risultato è una vittoria che vale doppio.
Foto: Gran Sasso Science Institute






