C’è ma non si vede, questo il tema della campagna internazionale per promuovere la consapevolezza sul disturbo del linguaggio promossa da Raising Awareness of Developmental Language Disorder-RaDLD nel 2025.
Il Disturbo Primario di Linguaggio (DPL) include un insieme di quadri clinici variegati, caratterizzati da un ritardo o disordine in uno o più ambiti dello sviluppo linguistico, in assenza di deficit cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e di importanti carenze socio-ambientali.
La Federazione Logopedisti Italiani (FLI) ricorda che il disturbo del Linguaggio è una condizione comune ma ancora poco conosciuta. Secondo gli ultimi dati, un bambino su 14 presenta un disturbo del linguaggio: in totale, circa il 7,6% della popolazione.
Questo disturbo, a volte invisibile e che può passare inosservato, ha un forte impatto sulla qualità della vita delle persone poiché, nonostante il suo esordio avvenga nella prima infanzia, nel tempo, non scompare. Inoltre, i ragazzi e le ragazze con fragilità o disturbi di linguaggio corrono un rischio maggiore di manifestare difficoltà emotive, relazionali o comportamentali e possono essere più esposti ed esposte ad insuccesso scolastico e/o lavorativo (12 volte più dei coetanei e delle coetanee). Gli studi mostrano in maniera chiara che un’intercettazione tempestiva, un intervento specifico e un ambiente adeguato possono fare la differenza nella vita delle persone con Disturbo Primario di Linguaggio.
Per l’occasione FLI e CLASTA hanno organizzato un Webinar per genitori, insegnanti ed educatori dal titolo “Il linguaggio dei bambini e le possibili fragilità”, che si terrà oggi venerdì 17 ottobre alle 17. Martedì 14 è stato inoltre svolto un evento organizzato da FLI dal titolo “Crescere, Comunicare e Parlare” con l’obiettivo di sensibilizzare su questo tema.

Simonetta D’Amico, professoressa Dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche