E’ stato riaperto, dopo un lungo periodo di chiusura, l’asilo Ape Tau, costruito all’Aquila nell’immediato post-terremoto grazie a numerose donazioni di associazioni e aziende private.
Progettato dallo studio di ingegneria e architettura Atelier2 – Valentina Gallotti e Marco Imperadori Associati – con l’obiettivo di raggiungere elevate performance di sostenibilità e di rigenerare il territorio dell’immediata periferia dell’Aquila, in località Coppito, l’edificio si inserisce ai margini del parco di Murata Gigotti, un luogo precedentemente destinato ad ospitare tendopoli nel periodo successivo al terremoto.
Il progetto nasce dall’idea di dare vita ad un luogo resiliente, inclusivo, sicuro e duraturo, destinato anche ad utenti fragili, coinvolgendo attivamente sia gli enti locali sia gli utenti finali. Per tale motivo è stato avviato un processo progettuale partecipato che ha visto la collaborazione tra amministrazione locale, enti di ricerca, professionisti, imprese del luogo e collettività.
Grazie a tale approccio progettuale partecipato ed integrato, la costruzione contribuisce a promuovere la rigenerazione del territorio attraverso il raggiungimento di alcuni dei principali obiettivi indicati dall’Agenda 2030, in particolar modo il numero 7 “Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni” ed il numero 13 “Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico”, disciplinando così una soluzione innovativa, economicamente sostenibile ed a scala di utente fragile.
Nel complesso, l’edificio presenta soluzioni impiantistiche e tecnologiche innovative, elevate prestazioni sismiche, acustiche, termiche e di protezione incendio. Grazie ad una collaborazione tra il Politecnico di Milano, Dipartimento ABC, l’Università degli Studi dell’Aquila, Dipartimento DICEAA, e l’Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di Architettura, l’edificio Ape Tau è stato certificato come prima Active House dell’Aquila. In particolare, il gruppo di ricerca che ha sviluppato lo studio è costituito dal Prof. Marco Imperadori, Ing. Nicole Di Santo, Ing. Grazia Marrone (Polimi), Prof. Marianna Rotilio (UnivAQ) e Prof. Simona Colajanni (Unipa).
Il protocollo Active House si basa su un metodo di analisi multi-criteriale impiegato per la valutazione delle performances degli edifici. Nel caso di Ape Tau, tramite un processo di reverse engineering, sono state analizzate le caratteristiche tecnologico-costruttive del manufatto e successivamente valutate secondo i criteri stabiliti dal protocollo: comfort, energia e impatto ambientale.
I parametri associati a ciascun criterio sono luce diurna, comfort termico, qualità dell’aria e acustica, per il comfort; domanda e approvvigionamento di energia, prestazioni di energia primaria, per il criterio energia; costruzione sostenibile, consumo di acqua dolce, per l’impatto ambientale. I risultati ottenuti dall’analisi dell’edificio sono stati sintetizzati in un radar prestazionale.
Questo evidenzia anche graficamente gli elevati livelli prestazionali raggiunti, che confermano l’idoneità delle soluzioni progettuali in un’ottica di lotta al cambiamento climatico e di transizione energetica. Il radar prestazionale sintetico, di fatto, incentiva le valutazioni di design optioneering, che facilitano il processo decisionale in maniera efficace, process-oriented, fondato su un approccio olistico che tiene conto dell’utente, dell’ambiente e del territorio. Il protocollo risulta un modello facilmente esportabile e replicabile in numerosi contesti, utile per convalidare le scelte, non solo in fase progettuale ma anche in quella operativa valutando le diverse soluzioni attraverso il cosiddetto design optioneering.
Tra gli obiettivi futuri del gruppo di ricerca è possibile annoverare la sensorizzazione dell’edificio per finalità di monitoraggio delle condizioni di comfort e di qualità dell’aria in tempo reale, aspetto di rilievo considerata la vocazione pubblica di Ape Tau. I sensori che verranno installati sono stati gentilmente forniti da Leapcraft per AirBird (disegnato da 3XN-GXN) oltre ai sensori Renson per gli ambienti di riposo.
Ape Tau è stata realizzata col supporto di Confindustria Mantova, Città e Provincia di Mantova e con il patrocinio del Polo Regionale di Mantova del Politecnico di Milano. Oltre alle numerose donazioni di associazioni e privati, fondamentale fu il sostegno di moltissime aziende tra cui le principali furono Velux, Knauf, Vanoncini, Brianzaplastica, Nord Zinc, Actis, Flos, Agape, Bertolani, Marcegaglia, Rubner, Mondo – Artigo per i pavimenti.
Ape Tau ospiterà il progetto Conta fino a 6: apri la tua finestra sulla bellezza. Non un nido, ma un luogo dove incontrarsi con altre famiglie con figli piccoli dai zero ai sei anni per condividere esperienze educative importanti e partecipare attivamente ad attività ludiche e formative. Il progetto sarà portato avanti da un partneriato di enti e associazioni di cui è parte integrante anche UnivAQ.
La lettura dell’articolo scientifico sull’applicazione del protocollo Active House all’edificio Ape Tau può avvenire consultando il journal: Sustainable Mediterranean Construction. Land culture, research and technology, Call n.15, 2022, ISSN: 2385-1546, pagg. 75-80, https://www.sustainablemediterraneanconstruction.eu/en/rivista/2022-15/