Venerdì 23 maggio 2025 si è conclusa a Helsinki l’11ª edizione della European Stroke Organization Conference (ESOC), che ha visto un significativo contributo del gruppo di ricerca in Neurologia dell’Università degli Studi dell’Aquila guidato dalla prof. Simona Sacco del Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche (DISCAB). Anche quest’anno, come i precedenti, dottorande/i e specializzande/i hanno presentato i loro lavori di ricerca attraverso poster e comunicazioni orali, ricevendo infine il prestigioso riconoscimento scientifico ESO Young Investigator Award.
ESOC è la conferenza annuale della European Stroke Organization che vede ogni anno convergere da tutto il mondo ricercatrici e ricercatori, professioniste/i impegnate/i nel settore delle malattie cerebrovascolari, per confrontarsi, condividere idee, fare networking, costruendo le basi per future collaborazioni e presentare le più recenti innovazioni nel settore, inclusa la pubblicazione in anteprima mondiale dei risultati dei “large clinical trials”: studi clinici randomizzati di notevoli dimensioni numeriche che hanno un potenziale elevato impatto sulle decisioni terapeutiche del prossimo futuro.
Tra le patologie cerebrovascolari, l’ictus rappresenta la principale causa di disabilità e mortalità a livello mondiale, tuttavia sono stati compiuti notevoli progressi negli ultimi decenni nella prevenzione e nel trattamento di tale patologia.
Una delle ultime novità è l’applicazione della doppia terapia antiaggregante (DAPT) nella prevenzione secondaria delle recidive ischemiche dopo ictus ischemico di grado lieve-moderato o attacco ischemico transitorio. Il gruppo della prof. Sacco è stato negli ultimi anni il coordinatore di un progetto di ricerca clinica multicentrico italiano, supportato dall’Università degli Studi dell’Aquila e dalla Italian Stroke Association (ISA-AII): il READAPT study, avente come obiettivo la valutazione di efficacia e sicurezza della DAPT nella pratica clinica delle Stroke Unit italiane.
Dopo la conclusione del reclutamento dei pazienti a febbraio 2023, il team di ricerca coordinato dalla prof. Sacco e coadiuvato dal prof. Raffaele Ornello, il dott. Matteo Foschi, la dott. Eleonora De Matteis e il dott. Federico De Santis ha effettuato numerose analisi di sottogruppo, pubblicate negli ultimi due anni sulle principali riviste scientifiche del settore, le quali hanno messo in evidenza benefici e rischi della DAPT in diverse sottocategorie di pazienti, aprendo la discussione su nuove possibilità applicative ma anche su alcuni limiti di tale terapia.
Proprio quest’anno ad ESOC 2025 è stata selezionata una comunicazione orale dal titolo “Safety And Effectiveness Of Dual Antiplatelet Therapy In Patients With Minor Ischemic Stroke Or Transient Ischemic Attack And Prior Or Active Cancer”, un’analisi riguardante l’efficacia e la sicurezza della DAPT in pazienti con ictus minore/TIA in presenza di concomitante neoplasia nella storia clinica del paziente. I principali risultati mostrano come i pazienti trattati con DAPT con storia di neoplasia, soprattutto se in fase attiva, abbiano un maggiore rischio di recidive ischemiche e in alcuni casi anche di sanguinamenti rispetto ai pazienti senza storia di tumore in anamnesi.
Il lavoro è stato presentato dal dott. Federico De Santis, neurologo e dottorando in Medicina Sperimentale – Neuroscienze di Base e Cliniche del dipartimento DISCAB del nostro Ateneo, il quale è stato inoltre insignito insieme ad altri 4 ricercatori provenienti da diversi paesi (Germania, Spagna, Austria e Stati Uniti) del prestigioso riconoscimento “ESO – Young Investigator Award”, premio dedicato ai giovani ricercatori under 35 sulla base della qualità del lavoro presentato e del contributo nella ricerca nel campo delle malattie cerebrovascolari.
